Considerato il secondo altare della patria,il tempio dell’internato ignoto era la nostra meta durante il giorno del 14 febbraio.Tale luogo è ed è stato un sacrario ed una chiesa a memoria dei deportati nella seconda guerra mondiale.

(Aperto nel 1955 e ristrutturato nel 1999)

Durante l’escursione abbiamo anche visitato il museo dell’internamento che ospita una documentata rappresentazione della vita nei lager nazisti. 

E infine come ultima tappa ci siamo diretti verso il giardino dei giusti costruito in onore ai morti di tutti i genocidi a partire dal XX secolo.

Riuniti fuori dalla struttura,precedentemente accompagnati dai professori, siamo stati accolti da dei volontari che ci avrebbero spiegato e fatto da guida per tutto il tempio e museo. Come prima cosa siamo entrati nel museo, ci siamo seduti ad ascoltare l’introduzione della seconda guerra mondiale e dei lager nazisti per poi guardare un video al riguardo.

Finito il video siamo potuti salire in una replica di un vagone che trasportava i deportati nei lager mentre la guida spiegava le condizioni in cui venivano lasciati durante il viaggio.

Dopodiché abbiamo potuto ammirare  degli oggetti appartenenti ai campi di concentramento come ad esempio una bilancia che stava a significare che tutti dovevano dividere con tutti in modo equo per sopravvivere e uno strumento musicale per passare il tempo, a volte se suonato per bene le guardie regalavano una porzione di cibo in più.

Nuovamente fuori dalla struttura questa volta siamo andati verso il tempio,nel quale sono custodite la salma di Giovanni Fortin circondato da circa 3000 piccole lapidi assieme alla tomba dell’internato ignoto,al di sopra di esse si possono trovare delle immagini che spiegano la loro storia.

Nel Giardino dei giusti ci è stato spiegato il significato del nome e abbiamo anche visto dei pilastri piegati il quale significato riguarda al male che piega il bene, ogni albero presente è dedicato ai giusti (persone innocenti ed esemplari che hanno subito la devastazione della guerra) di 4 diversi genocidi

La prima uscita di quest’anno è stata piena di emozioni diverse, a dir poco interessante soprattutto il modo in cui è stato spiegato e hanno fatto i collegamenti tra una storia l’altra, sono anche rimasto abbastanza stupito dall’idea del giardino in sé, sia per via dei pilastri dal significato profondo sia per via dell’inclusione di tutti i genocidi e non soltanto la Shoah. La tematica di questa gita è molto importante per ciò approfondire sarebbe una delle azioni  migliori.